OBI

I Pronto Soccorso si trovano quotidianamente ad affrontare una domanda di salute e di prestazioni sanitarie in continuo aumento, in un contesto in cui da una parte gli ospedali vengono qualificati come strutture per acuti ad alta intensità di cure, con la conseguente riduzione di posti letto e dall’altra non sono disponibili ancora in maniera sistematica soluzioni sul territorio di degenza ed assistenza alternative,ciò determina una condizione di sovraffollamento dei servizi di Pronto Soccorso che comporta notevoli disagi organizzativi per i pazienti costretti a lunghe attese nei locali del Pronto Soccorso e per gli operatori .

Emerge pertanto la necessità della deospedalizzazione e di setting assistenziali alternativi al ricovero tradizionale, garantendo all’utenza prestazioni qualitativamente ottimali con minore utilizzo di risorse.
Il 5%-7% dei pazienti che giunge in Pronto Soccorso necessita di un’osservazione clinica , di questi circa il 70% -90% potrebbe essere dimesso istituendo percorsi assistenziali alternativi al ricovero.
A livello internazionale ed in varie regioni italiane ,l’istituzione delle Unità di Osservazione Breve Intensiva ha contribuito a risolvere tale problematica.
Per un ospedale con 70.000 accessi si potrebbe prevedere di effettuare circa 1000 ricoveri in meno l’anno.

 

 
 

 


 
 
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